- pomeriggio
- Cod. NW.02
- 11/05/2011
- 14:00 - 16:30
Occupazione al femminile
Il Convegno parte dall’intesa sottoscritta il 7 marzo dal Ministro del Lavoro con le parti sociali per “Azioni a sostegno delle politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro e si propone di verificarne l’impatto sulla contrattazione.
In questo accordo le parti condividono il valore di una flessibilità “family friendly” come elemento organizzativo positivo; concordano che è attraverso la pratica della contrattazione di secondo livello che può essere assicurata nel modo migliore la distribuzione degli orari;
si impegnano a valorizzare le buone pratiche di flessibilità e di conciliazione esistenti.
La Consigliera Nazionale di parità, nell’ambito dell’intesa, ha il compito importante di promuovere un Osservatorio che individui buone pratiche nella contrattazione che possano essere adottate dal tavolo tecnico che l’intesa istituisce.
Programma
- Le pari opportunità nel mercato del lavoro. AttiCaro Lucrezio Monticelli(Capo Ufficio di Gabinetto - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali)
Caro Lucrezio Monticelli sottolinea come al ministero del Lavoro esiste tutto un apparato dedicato alle pari opportunità, il cui centro propulsore è la Consigliera nazionale di Parità, affiancata dal Comitato Pari Opportunità. Ottima è inoltre la collaborazione con il dipartimento delle Pari Opportunità, con cui si sono programmati tanti interventi in materia, tra cui Italia 2020, ossia il fondamentale documento contenente il programma di azioni per l'inclusione delle donne sul mercato del lavoro.
Monticelli compie poi un'ampia panoramica sui provvedimenti adottati in materia dal governo, riprendendo in parte quanto già detto dalla Consigliera di Parità, come l'accordo del 7 marzo tra ministero del Lavoro e parti sociali per il rilancio dei contratti a tempo ridotto modulati e flessibili; l'Osservatorio sulla contrattazione per il monitoraggio delle buone pratiche; il contratto di inserimento delle donne, fondamentale per lo sviluppo dell'occupazione soprattutto nel sud, contenuto nel decreto sviluppo; il collegato al lavoro, che comprende la normativa sui Comitati Unici di garanzia, la delega per rivedere l'occupazione femminile nonché il contratto di apprendistato su tre livelli; la detassazione del salario di produttività, visto che alla conciliazione dovrebbe essere combinata una maggiore produttività; la contrattazione di secondo livello. - La conciliazione dei tempi di vita e lavoro. AttiMonica Velletti(Capo Settore Legislativo - Dipartimento per le Pari Opportunità)
Monica Velletti sottolinea come l'aumento dell'occupazione femminile sia una priorità del suo dipartimento, da ottenere attraverso una riorganizzazione delle modalità di lavoro. Sono dunque necessari strumenti che diano flessibilità e permettano alle donne di conciliare famiglia e lavoro, migliorando sia il loro accesso che la loro permanenza sul mercato del lavoro. In generale è importante renderlo per loro più friendly, incentivandole verso la stessa ricerca di occupazione: al riguardo, gli ultimi dati Istat rivelano una diminuzione delle donne inattive. Il problema è in realtà globale, ma i dati Eurostat del dicembre 2010 testimoniano come la situazione italiana sia tra le peggiori (disoccupazione media 46% contro media europea 58,6%), mentre il dato più significativo è che dove esiste flessibilità (come telelavoro o part time), l'occupazione femminile aumenta.
Dopo aver illustrato gli ultimi provvedimenti del governo sul tema, con il decreto legge contenente le norme per i lavoratori svantaggiati, Velletti illustra gli interventi specifici del suo dipartimento. Partendo dall'Intesa conciliazione raggiunta con le Regioni, con lo stanziamento di 40 milioni destinati a 5 tipologie di interventi, passando all'intero programma di inclusione delle donne sul mercato del lavoro, fino al piano sud. Dopo un cenno ai provvedimenti che seppur indirettamente contribuiscono all'incremento dell'occupazionale femminile, come quello sulla presenza delle donne nei cda, Velletti conclude che il loro prossimo obiettivo è dare attuazione alla delega sulle forme di flessibilità contenuta nel collegato lavoro. - L'alleanza tra lavoro e famiglia. AttiFrancesco Belletti(Presidente - Forum delle Associazioni familiari)
Per Francesco Belletti partecipare a FORUM PA 2011 come rappresentante di una rete di associazioni familiari rientra nella logica di essere con orgoglio uno dei nodi di una rete plurale che nei nostri territori è quella che fa la cittadinanza. Passando al tema dell'occupazione femminile, per il Forum delle Famiglie la prima sfida è quella di riconoscere la necessaria alleanza tra lavoro e famiglia come due diritti-doveri di questa cittadinanza. Al contrario essi sono considerati in contrapposizione, è per questo che si parla di conciliazione.
La dimensione familiare richiede inoltre uno sguardo diverso rispetto alla logica di razionalità economica che in genere guida il lavoro, nel senso della costruzione di relazioni che rappresentano un investimento sociale per un progetto di futuro dell'intero sistema. Senza contare che l'alleanza tra famiglia e lavoro è anche una sfida per le politiche di gender, nel senso di un'agevolazione all'autonomia e all'integrazione della donna
Secondo Belletti, negli altri paesi la conciliazione è possibile grazie ad un mix di tre parole, ossia soldi, tempo, servizi, tre elementi che si combinano anche con il tema della cura, sia dei bambini che dei genitori, e quindi dell'intergenerazione..
Nato nel 1957, sposato con Gabriella da 26 anni, vive e lavora a Milano con tre figli di 24, 21 e 13 anni.
Laureato in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Milano nel 1983, ha lavorato per oltre 15 anni come consulente e ricercatore libero professionista per enti pubblici e privati no profit su tematiche sociali.
In particolare si è occupato di terzo settore e volontariato, politiche sociali e di contrasto alla povertà, welfare state e politiche familiari, nonché delle questioni culturali, antropologiche ed educative connesse all’identità della famiglia e al suo ruolo sociale.
Dal 1991-1992 al 2003-2004 è stato docente a contratto presso il Corso di laurea in Servizio sociale dell’Università Cattolica di Milano, occupandosi di politiche sociali e familiari e di organizzazione dei servizi sociali.
Dal 1990 ha collaborato al Cisf (Centro Internazionale Studi Famiglia) di Milano, dapprima come vice-direttore, dal 2000 come Direttore (carica che ricopre attualmente).
E’ membro della Consulta nazionale di Pastorale familiare presso l’ufficio famiglia della Conferenza Episcopale Italiana e Consultore del Pontificio Consiglio per la famiglia dal 2009.
Autore di diversi volumi di ricerca e di articoli, su riviste specialistiche e divulgative: tra i più recenti si segnalano Essere padri (Edizioni San Paolo), e “Mai parlato così tanto di famiglia… tra Dico e Family Day (Edizioni Paoline).
- La conciliazione attraverso una nuova contrattazione collettiva. AttiGiorgio Santini(Segretario Generale Aggiunto - Cisl)
Giorgio Santini dichiara che per il sindacato l'approccio da seguire per costruire un percorso di conciliazione dei tempi di vita delle donne è quello dell'occupabilità, secondo due direzioni: da una parte, quella delle politiche genericamente sociali, dall'altra con le politiche legate alla loro inclusione nel mercato del lavoro. Va in questo senso l'accordo siglato con il ministero del Lavoro il 7 marzo, che resta però solo un protocollo di intenti ed una premessa al lavoro da compiere.
In primo luogo nel senso di completare il quadro legislativo con interventi che siano strutturali, come nel caso del collegato al lavoro, cercando di rendere il part time lungo uno strumento più strutturale del mercato del lavoro, molto adatto alle nuove occupazioni legate servizi e già preso a modello dall'Olanda.
La seconda questione è legata allo sviluppo di una nuova contrattazione collettiva di tipo generativo, attraverso una serie di modalità contrattuali costruite su dimensione aziendale o territoriale. Ciascuna contrattazione diventa così un piccolo motore per agire sulle leve che permettono di risolvere il problema, tra cui innanzitutto le politiche degli orari, che sono le più complesse. Tra le buone pratiche da incentivare ci sono l'agevolazione fiscale, il telelavoro, la disciplina dei permessi, il welfare aziendale attraverso i nidi, le politiche integrative in ambito previdenziale o socio-sanitario, la formazione.Giorgio Santini, nato a Marostica (Vi) nel 1954, haconseguito come studente lavoratore la Laurea in Scienze Politiche.
Dal 1977 è dirigente sindacale.
Nel 1980 viene eletto Segretario provinciale dei metalmeccanici della Cisl di Vicenza, poi Segretario regionale dei metalmeccanici e dall’ 1985 Segretario dei metalmeccanici di Padova.
Nel 1991 diventa Segretario Generale della Cisl di Vicenza, successivamente nel 1994 Segretario Generale della Cisl del Veneto e componente dell’esecutivo e del consiglio nazionale della Cisl confederale.
Dal 1998 è Segretario Confederale della Cisl nazionale con responsabilità in diversi settori tra cui le politiche del mercato del lavoro, occupandosi in particolare di ammortizzatori sociali, di politiche del mezzogiorno,dello sviluppo del territorio, delle infrastrutture e delle riforme istituzionali. Segue le politiche di istruzione e formazione professionale.
Dal dicembre del 2010 è Segretario Generale Aggiunto.
Esperto di relazioni sindacali, sia per competenza professionale che per approfondimento personale, in particolare ha seguito la riforma della contrattazione del 2009. Su tutti questi temi è stato autore negli ultimi anni di articoli e saggi.